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“Italiani dal dono al lascito. DNA solidale” (12 settembre 2017)

Aumentano gli italiani che scelgono di donare una parte del proprio patrimonio a Enti del Terzo Settore attraverso il lascito solidale. Tra il 2012 e il 2016, rivela l’indagine GFK Eurisko realizzata per conto di Comitato Testamento Solidale, di cui fanno parte 19 importanti Organizzazioni no profit, è triplicata la popolazione che, nonostante la crisi economica che sta vivendo l’Italia, sceglie con il suo gesto altruista di sostenere progetti e iniziative che organizzazioni no profit si impegnano a portare avanti con l’intento di aiutare chi vive una situazione di disagio.

Nello specifico, il 55 % della popolazione italiana è propensa a lasciare qualcosa di sua proprietà a associazioni no profit. Stando a quanto emerso dalla ricerca, il 14% degli italiani ha già deciso di lasciare parte dei sui beni al Terzo Settore: c’è chi, come nel 3% dei casi, ha già provveduto a inserire tra le proprie volontà testamentarie, una specifica in merito al lascito solidale, mentre l’11% del campione è in procinto di farlo.

Altro dato interessante su cui recentemente si è concentrata anche la Doxa, sempre per conto di Comitato Testamento Solidale, è come nel corso di questi anni sia aumentato il livello di conoscenza dei connazionali rispetto al lascito: 4 italiani su 10 dichiarano di sapere bene cos’è il testamento solidale o per una propria cultura personale o perché ne hanno sentito parlare. Ad essere maggiormente informati, contrariamente alle aspettative, non sono più solo gli anziani, bensì chi ha un’età compresa tra 45 e i 54 anni e, dato molto interessante, gli adolescenti tra i 15 e i 17 anni.

Per quanto le stime dell’Osservatorio Fondazione Cariplo ci dicano che, entro il 2030, saranno 420.000 le famiglie italiane che sceglieranno di fare un lascito con un incremento delle possibili donazioni di circa il 23% del valore economico passando dai 105 miliardi di euro del 2009, ai 129 miliardi di euro previsti nei prossimi anni, nel panorama europeo, l’Italia resta il fanalino di coda in materia di lasciti solidali con solo l’8% della popolazione propensa al testamento. In tal senso è l’Inghilterra a farla da padrona con il 49% degli inglesi che sceglie di fare un lascito. Segue, in seconda battuta, l’Olanda (33%), Germania (28%), Belgio (25%) e Scandinavia (20%).

Anche quest’anno, in occasione della V° Giornata Internazionale del Lascito Solidale, il Comitato Testamento Solidale con il Patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato ha organizzato l’evento “Italiani dal dono al lascito. DNA solidale”, che si terrà a Roma il 12 settembre, presso il Teatro Quirinetta, a partire dalle ore 11.30. Sarà un viaggio nella cultura di un popolo che da sempre ha la generosità nel proprio codice genetico e che ora comincia a scegliere anche il lascito solidale per lasciare una traccia di sé oltre la vita. Ne parleranno Rossano Bartoli, portavoce di Comitato Testamento Solidale, Gianluca Abbate, consigliere nazionale del Notariato, Matteo Aria, professore di antropologia culturale e Francesca Brezzi, professoressa di filosofia morale.

5 COSE DA SAPERE SUL TESTAMENTO SOLIDALE

1) Cosa si può donare: il testatore può decidere di devolvere una parte del proprio patrimonio sotto forma di denaro, azioni, titoli d’investimento; un bene immobile (casa, appartamento, terreni); un bene mobile (macchina, arredi, gioielli, opere d’arte).

2) Chi usufruisce di un testamento solidale: per avere valore, il testatore deve esplicitare il nome della persona fisica o giuridica, incluse le organizzazioni non profit che beneficerà della donazione.

3) Trasferimento in vita del lascito solidale: il testatore può donare i propri beni mentre è ancora in vita, evitando all’intestatario di trovarsi coinvolto in lunghi iter processuali. Quindi, il lascito non è a titolo di donazione bensì come corrispettivo per un servizio di assistenza poiché, in cambio del bene o della somma di denaro donata, l’organizzazione si impegna ad assisterlo finché in vita.

4) Il Testamento solidale può essere modificato: sia che si tratti di un testamento pubblico, olografo o segreto il testatore può decidere, in qualsiasi momento, di revocare le sue volontà inserendo la formula di rito “Revoco ogni mia precedente disposizione testamentaria”.

5) In assenza di testamento ed eredi: il patrimonio viene diviso tra parenti, a cominciare dai più stretti fino ad arrivare ai più lontani (6°grado di parentela). Nel caso in cui il defunto non abbia parenti entro il sesto grado di parentela la sua eredità andrà devoluta allo Stato.

FONTE: notariato.it

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